Un’idea di imprenditorialità che affonda le sue radici in un approccio squisitamente italiano e nella convinzione che fare impresa in modo etico e sostenibile sia l’unica strada da percorrere, nonché la più virtuosa. Abbiamo avuto modo di parlare con la dottoressa Antonella Rizzato, imprenditrice e amministratore delegato della holding Glamour Food, del valore dell’artigianalità e del Made in Italy e della tematica dell’inclusione sociale.
Anche Grande Impero è parte del gruppo, un’impresa impegnata nel rilancio attivo del settore legato all’arte bianca. Parliamo di una realtà con sede a Roma che si occupa di distribuire pane realizzato tramite metodo artigianale con numeri da produzione industriale. Si tratta di un prodotto genuino e realizzato rigorosamente con materie prime di provenienza italiana. In particolare vengono privilegiate farine poco raffinate per preservare intatti i valori nutrizionali di questo alimento secolare. Il pane di Grande Impero è realizzato grazie a una base di pasta madre, il che significa che il processo non prevede l’utilizzo di agenti lievitanti sintetici né lieviti di birra. Il metodo di lavorazione, che strizza l’occhio alla tradizione senza dimenticare degli ultimi sviluppi tecnologici, garantisce una lievitazione del tutto naturale.
Tradizione e passione si mescolano con uno spiccato senso di modernità per ciò che riguarda la produzione e la distribuzione dei prodotti di Grande Impero fra Lazio, Umbria, Abruzzo, Toscana, Marche, Emilia Romagna e Liguria: un target in piena fase espansiva con l’implementazione della rete di partnership in costante sviluppo. Presto, infatti, il pane a marchio Grande Impero raggiungerà anche diverse regioni del Nord Italia.
Gran parte della clientela del brand è costituita da esponenti del settore grande distribuzione, un comparto nel quale – racconta Rizzato – si ricercano dei veri e propri alleati poiché solo questo tipo di sinergia è in grado di apportare benefici significativi a entrambe le parti. È importante non dimenticare, poi, il modo di fare impresa che distingue dai molti competitor la realtà retta da Antonella Rizzato: un approccio che si basa sul concetto di equità.
L’etica, per l’amministratore delegato di Grande Impero, si declina in un vero sentimento che governa ogni decisione presa per il bene dell’intero ecosistema e, in particolare, per riuscire a valorizzare al meglio i 250 ragazzi che compongono l’organico dell’azienda. Si lavora insieme e in armonia al raggiungimento degli obiettivi prefissati con grande impegno anche nella sfera sociale per dimostrare che gestire un progetto imprenditoriale sano significa anche fare del bene verso l’esterno.
Per questo si punta su progetti di inclusione con associazioni prevalentemente cattolico-cristiane, ma anche buddiste, e si lavora sulla riduzione del gap di genere con l’equa introduzione in azienda di professionalità femminili e maschili.
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